Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

martedì 31 maggio 2011

22. PESCATORI - Francesco Callegari


 “I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili,
ma non hanno mai considerato questi pericoli ragioni sufficienti per rimanere a terra”
V. Van Gogh

S
pesso le organizzazioni vengono paragonate nel loro funzionamento a un organismo vivente dove ciascun componente assume un ruolo specifico e svolge un compito determinato all’interno di un sistema di relazioni che si adatta continuamente sia in vista degli obiettivi da conseguire, sia sulla base degli elementi che lo compongono.
Un sistema di relazioni basato sull’apertura e sull’interdipendenza consente alle singole cellule di rapportarsi con tutte le altre al fine di trovare un equilibrio che integri e compensi le diverse parti. E’ proprio grazie a tale equilibrio che l’intero organismo può tendere alla salute complessiva. Il filosofo giapponese Makiguchi (1871-1944) ne “L’educazione creativa” scriveva negli anni Trenta che “Finché gli individui si preoccupano soltanto di se stessi non c’è posto per l’etica: per capire il significato di un’esistenza morale, fatta di collaborazione e di armonia, bisogna prima di tutto essere aperti ai bisogni degli altri, e avere sviluppato consapevolezza dell’importanza della comunità nella vita di ogni singolo individuo. L’individuo riesce a sviluppare lo spirito di collaborazione solo quando è in grado di vedere le proprie debolezze e capacità, così come quelle altrui: da tale clima di comprensione reciproca può scaturire un impegno convergente e sincero, teso al vantaggio di tutti gli interessati.”
In questi primi tre anni di vita del nuovo Istituto, moltissime persone hanno dato le loro migliori energie, il loro tempo, la loro disponibilità, la loro pazienza affinché la nostra nave potesse affrontare le insidie del mare aperto. Certamente, non tutto è sempre filato liscio, ma nessuno ne aveva realisticamente la pretesa, tanto meno io. Le difficoltà non sono mancate, i momenti di scoramento e di abbattimento sono stati all’ordine del giorno, ma tutti abbiamo lavorato affinché i marosi e le tempeste non rovesciassero la nave con tutto l’equipaggio e non andasse a fondo la merce più preziosa che trasportiamo, vale a dire la nostra capacità professionale, il nostro entusiasmo e la nostra serenità personale nel fare (la) scuola.
Desidero qui ringraziare tutte le persone che hanno finora lavorato per rendere possibile il funzionamento della nostra scuola: docenti e personale A.T.A. che, senza attendere dall’alto la soluzione dei problemi e senza aspettarsi nulla in cambio, hanno considerato di propria competenza (I care) la ricerca quotidiana di modi operativi concreti e risolutivi. Persone che hanno donato generosamente tempo ed energie per favorire una scuola di qualità; persone che hanno sempre lavorato “per” e mai “contro”; persone che sanno quanto la realtà sia complessa e quanto le cose siano spesso diverse da come sembrano; persone che cercano soprattutto di capire piuttosto che giudicare; persone che sanno di avere tanti diritti, ma nel loro cuore pensano di avere altrettanti doveri.
Da queste persone, in questi anni, io ho imparato tanto. E le ringrazio per questo.
Di queste persone è fatta la scuola, e di queste persone la scuola può andare orgogliosa di fronte alla società civile. 
Francesco Callegari    Dirigente Scolastico
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